«Il tempo della vita», scrive l’autrice, «non è da riempire o da usare. È il tempo del processo, che resta sempre un?attesa del non ancora, il non ancora della pienezza. La paura del vuoto fa sembrare assurda una scelta di vita contemplativa che invece può essere cammino verso la compiutezza della propria umanità». In questo piccolo ma densissimo volume, Emmanuelle Marie, al secolo Odile Van Deth, entrata giovanissima nell?ordine religioso contemplativo delle Domenicane di Betania, spiega perché si è fatta religiosa di clausura, perché ha vissuto con i ragazzi tatuati che fumano lo spinello o malati di Aids e perché ha deciso di tornare di nuovo laica. A poco a poco emerge il ritratto di una donna straordinaria che ha fatto della sua esperienza un punto di partenza per riflettere sul Vangelo e che ha avuto il coraggio di guardarsi dentro, ricorrendo anche alla psicanalisi, e di accettare i cambiamenti che la vita le ha offerto.
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